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Quando, nel 1967, "Gli strumenti del comunicare" apparve in Italia, parole come media erano praticamente ignote al di fuori della cerchia di specialisti. A distanza di diversi decenni, Marshall McLuhan è tuttora un autore tra i più controversi: ai molti che attribuiscono alle sue intuizioni un valore profetico si contrappongono coloro che criticano il suo pensiero per la mancanza di rigore specialistico o per la perentorietà di molte sue tesi. Non solo per quello che ci ha insegnato sui media, e in generale sui rapporti tra l'umanità e le tecnologie che essa produce, ma anche perché McLuhan è stato probabilmente il primo autore che ci ha invitati o riflettere non sulle rivoluzioni a venire, ma su quello che aveva già avuto luogo e della quale non ci eravamo accorti. McLuhan merita oggi di essere finalmente riconosciuto come un autore classico, che come tutti i classici ogni generazione tornerà a leggere a modo suo e con i suoi interrogativi: un autore insieme del suo tempo e del nostro.